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MIBA 2025, torna a dar voce ai mercati e ai professionisti chiamati a realizzare la transizione ecologica e digitale del costruito.

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Tecnologie e sicurezza nei settori complessi: tra hospitality, strutture sanitarie e ambienti ad alto rischio
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Nel panorama attuale della sicurezza, il controllo accessi rappresenta un tema centrale e trasversale, che interessa ambienti molto diversi tra loro: dagli hotel alle strutture sanitarie, fino agli istituti penitenziari. Sebbene ciascun contesto presenti esigenze e criticità specifiche, emergono alcune tendenze comuni che stanno ridisegnando il modo in cui si pensa e si implementa la sicurezza fisica. Ne abbiamo parlato con due aziende – Eghemon e Castel – che hanno una significativa esperienza nei diversi settori.

La crescente digitalizzazione, l’integrazione tra diversi sistemi tecnologici, la centralità della cybersecurity e la necessità di garantire una gestione semplice e flessibile degli accessi anche in contesti complessi, sono alcuni dei driver principali dell’evoluzione in atto.

Abbiamo analizzato, con l’aiuto di due aziende specializzate nei settori dell’ospitalità da una parte e sanitario e penitenziario dall’altra, Eghemon e Castel, visioni, soluzioni e prospettive future in materia di sicurezza fisica e controllo accessi, esplorando punti di contatto e differenze tra due mondi solo all’apparenza distanti.

 

Esigenze specifiche dei settori di riferimento

Ogni contesto ha priorità e criticità peculiari. Nel settore dell’ospitalità, l’accento è posto su semplicità, comfort e protezione. In quello sanitario e penitenziario, la sfida è conciliare sicurezza elevata e gestione di flussi diversificati e sensibili. In entrambi i casi, le tecnologie giocano un ruolo chiave nell’aumentare l’efficienza operativa e nel migliorare l’esperienza dell’utente finale, che si tratti di un paziente, un detenuto, un visitatore o un ospite. “Le richieste più frequenti - spiega Maurizio Bellini, Co-Founder Eghemon - che ci arrivano dagli albergatori sono molto concrete: vogliono sistemi affidabili, che proteggano realmente gli effetti personali degli ospiti, che siano facili da usare – perché l’ospite medio soggiorna solo uno o due giorni – e che non richiedano interventi complicati o costosi da parte della struttura. Un altro aspetto importante riguarda il comfort acustico: le porte devono garantire un buon isolamento, e la serratura non può compromettere questa funzione. Anche questo, in fondo, è un modo per prendersi cura dell’ospite”.

Dal suo punto di osservazione Mathias Bertrand, International Sales Director Castel ribatte: “Le sfide legate alla gestione degli accessi in strutture complesse derivano principalmente dalla varietà di persone coinvolte: personale interno, appaltatori, visitatori, detenuti. Si tratta di ambienti che, in un certo senso, riflettono la società a cui aspiriamo, ma che al tempo stesso devono affrontare situazioni ad alto rischio, emergenze improvvise, episodi di violenza o urgenze sociali. A questo si aggiungono aree con flussi più dinamici – tra piani, parcheggi, ingressi e spazi comuni – che richiedono una gestione precisa e sicura. In questi contesti, la coesistenza di flussi diversi deve avvenire senza compromettere la sicurezza né ostacolare la fluidità dei movimenti”.

 

Il ruolo della tecnologia è irrinunciabile

Le soluzioni tecnologiche sono sempre più centrali per gestire e monitorare gli accessi. Integrazione, automazione e gestione da remoto sono ormai elementi richiesti, se non indispensabili, per garantire sicurezza e reattività.

“Oggi il mercato - spiega Bellini - offre due principali soluzioni per il controllo accessi: quella con lettore esterno a parete, che lascia intatta l’estetica della porta (spesso preferita da architetti e designer), e quella con serratura elettronica integrata, che punta su una maggiore sicurezza fisica grazie a dispositivi come il security pin anti-scasso. Ma la vera rivoluzione è arrivata con l’introduzione di tecnologie Bluetooth e connessioni cloud, che permettono di gestire l’accesso alle camere da remoto, senza bisogno di interventi in loco. Questo ha fatto la differenza soprattutto per le strutture più piccole o senza reception attiva 24 ore su 24. In questo modo è possibile aprire le porte con tessera, codice, smartphone o da remoto, monitorare lo stato delle serrature e delle batterie in tempo reale, registrare ogni evento legato alla porta, dalla chiusura alla privacy attivata. Sono funzioni preziose non solo per la sicurezza, ma anche per migliorare l’organizzazione e il servizio offerto agli ospiti”.

Anche quando si parla di strutture sanitarie o penitenziare la tecnologia ormai è protagonista come commenta Bertrand: “Le tecnologie offrono una notevole flessibilità gestionale e numerose possibilità di integrazione, consentendo la costruzione di sistemi di sicurezza sempre più globali e centralizzati. Tuttavia, la complessità tecnica può rappresentare un ostacolo: installazioni complesse e poco intuitive rischiano di scoraggiare l’adozione di soluzioni che sarebbero invece fondamentali per garantire un livello di sicurezza adeguato. In questo senso, i produttori che adottano tecnologie IP con protocolli sicuri ma aperti giocano un ruolo decisivo, poiché rendono più semplice l’integrazione dei dispositivi all’interno dell’edificio e ne favoriscono l’interoperabilità con altri sistemi, come videosorveglianza, antintrusione, citofonia, controllo accessi e gestione tecnica centralizzata”.

 

Integrazione e interoperabilità

La vera sfida per i sistemi di sicurezza moderni è l’interoperabilità. Le soluzioni devono dialogare tra loro, adattandosi all’ecosistema dell’edificio senza creare complessità aggiuntiva. È un’esigenza tanto per un hotel quanto per un ospedale o un carcere.

Integrazione ma non solo, anche l’attenzione alla sostenibilità sta aumentando come sottolinea Bellini: “Una delle sfide principali sarà sicuramente aumentare il livello di integrazione tra la serratura e gli altri elementi della camera, come cassaforte, luci, climatizzazione. In alcuni casi questo dialogo è già possibile, ma si andrà sempre più in questa direzione. Altra sfida cruciale è quella ambientale: c’è una crescente sensibilità verso la riduzione della plastica e dello spreco. Molti hotel stanno passando a tessere in materiali alternativi (come il legno), oppure puntano sull’uso esclusivo dello smartphone per l’accesso. Inoltre, grazie a queste tecnologie, l’ospite potrà vivere un’esperienza sempre più personalizzata e fluida: un unico codice potrà permettere l’accesso al garage, all’ascensore, alla camera e persino alla SPA. La parola d’ordine è massima sicurezza e massimo comfort”.

Anche in ambienti complessi come ospedali e carceri, l’integrazione e l’interoperabilità sono diventate elementi imprescindibili. “I sistemi di controllo accessi - aggiunge Bertrand - non possono più funzionare in modo isolato, ma devono dialogare con altri dispositivi come videocitofonia, videosorveglianza, antintrusione e sistemi di gestione dell’edificio. Le tecnologie IP, abbinate a protocolli aperti e sicuri (come SIP, RTSP, SSCP e OSDP), facilitano questa interoperabilità, rendendo i sistemi più flessibili, scalabili e gestibili da un’unica piattaforma centralizzata. Questo approccio non solo migliora la sicurezza complessiva, ma consente anche una gestione più efficiente degli accessi, adattandosi facilmente ai cambiamenti strutturali o organizzativi. L’obiettivo è creare un ecosistema coordinato, dove ogni componente contribuisca alla sicurezza e al funzionamento fluido dell’intera struttura, riducendo complessità tecnica e garantendo un'esperienza d’uso più semplice e accessibile”.

 

Cybersecurity e affidabilità del sistema

Con l’aumento della digitalizzazione, la sicurezza informatica è diventata una componente imprescindibile dei sistemi di controllo accessi. Gli standard europei, la tracciabilità e l’utilizzo di protocolli sicuri sono oggi garanzie fondamentali.

Se in passato la sicurezza veniva affidata principalmente alle certificazioni dei software installati localmente, - spiega Bellini - oggi assistiamo a un’evoluzione significativa, legata in gran parte al passaggio verso soluzioni cloud. L’adozione di software in cloud rappresenta un salto di qualità in termini di protezione: questi ambienti sono costantemente monitorati, ospitati su infrastrutture protette e soprattutto aggiornati con regolarità. Oggi i sistemi vengono considerati come "entità vive", soggette a continui aggiornamenti e miglioramenti, anche dal punto di vista della sicurezza informatica. Riceviamo frequentemente aggiornamenti che riguardano nuove funzionalità o patch legate alla sicurezza, segno di una crescente attenzione alla protezione dei dati e alla resilienza delle infrastrutture digitali. È un’evoluzione è fondamentale per il settore alberghiero, che richiede sistemi non solo sicuri, ma anche flessibili e adattabili alle esigenze in costante cambiamento del mercato”.

In contesti complessi come strutture sanitarie o penitenziarie, la scelta di un sistema di controllo accessi non può essere lasciata al caso: “Uno degli aspetti più importanti - spiega Bertrand - è la sovranità del sistema: è fondamentale collaborare con aziende strutturate, affidabili, e con una governance chiara – evitando realtà controllate da fondi speculativi o con azionariati troppo frammentati. Altro punto essenziale è il rispetto delle normative europee in materia di cybersecurity, che oggi impongono standard elevati. I sistemi devono garantire una protezione completa della rete e dei dati. Ad esempio, è fondamentale che l’infrastruttura sia basata su tecnologie sicure e consolidate, come il protocollo Radius su rete IP protetta”.

 

Uno sguardo al futuro

Il futuro del controllo accessi punta su intelligenza artificiale, personalizzazione e sostenibilità. I settori si evolvono e, con essi, le soluzioni devono diventare più versatili, scalabili e in linea con nuove esigenze sociali e ambientali. Un futuro che potremo toccare con mano a SICUREZZA 2025

“Oggi utilizziamo la nostra esperienza per aprirci a nuovi settori, come studentati o spazi industriali. – anticipa Bellini - L’obiettivo resta lo stesso: affidabilità, semplicità e adattabilità. La partecipazione a eventi come SICUREZZA 2025 è per noi un’occasione per raccontare la nostra visione e confrontarci con nuovi mercati.”

“Vediamo sviluppi promettenti nell’uso dell’intelligenza artificiale, nella semplificazione della manutenzione e in una sempre maggiore attenzione all’inclusività. La tecnologia deve adattarsi a una società complessa, senza compromessi sulla sicurezza. È quello che racconteremo a SICUREZZA 2025 dove per la prima volta parteciperemo con il brand Castel”.